Progetti e buone prassi: i risultati che salvaguardano il Sannio e le sue produzioni di qualità
Giovedì 14 dicembre 2023 presso l’Ipsar “Le Streghe” di Benevento si è tenuto l’evento conclusivo dei progetti Ori del Sannio, Bio.Gran.Sannio e V.In.Te.S nell’ambito del PSR 2014-2020 Misura 16.1 azione 2 a sostegno di progetti operativi di Innovazione.
Nel corso della manifestazione sono stati esposti i risultati di quella che è stata una vera e propria esperienza transdisciplinare.
Questi tre progetti, che hanno coinvolto attivamente soggetti privati, università e realtà associative, si inseriscono con successo nella direzione dell’integrazione tra filiere, contribuendo a migliorare la reputazione territoriale e a dare valore ai prodotti e ai territori di produzione.
Obiettivo di tutti i progetti è stato innanzitutto superare le criticità sociali, economiche e formative mediante un approccio multidisciplinare che da oggi potrà essere facilmente replicato.
Tutto grazie al PSR 2014-2020 Misura 16.1 azione 2 a sostegno di progetti operativi di Innovazione.
I fondi per lo sviluppo agricolo e rurale e per le filiere agroalimentari rappresentano
Un importante strumento per le aree interne e le aziende che vogliono continuare a produrre e investire sul territorio. Consentono inoltre di portare avanti progetti ambiziosi in materia di ambiente, clima, benessere animale, gestione del suolo e limitazione dell’uso di diserbanti e fitosanitari.
È quanto ha sottolineato l’Assessore all’Agricoltura Nicola Caputo nel corso del suo intervento, ribadendo che la Campania è tra le regioni che ha utilizzato di più i fondi e che il per il prossimo futuro c’è necessità di cambiare approccio al settore dell’agricoltura promuovendo progetti più integrati capaci di stimolare l’afflusso di capitali privati e di conferire ai progetti stessi un effetto moltiplicatore.
Per il progetto Bio.Gran.Sannio (Biodiversità e Agricoltura Sostenibile di Precisione nel Sannio)
il Presidente di Agricoltura è Vita Campania Capofila progetto, Pasquale Spitaletta, ha illustrato la complessità e l’ambizione del progetto, a partire dal partenariato che ha coinvolto: 14 aziende agricole, 3 partner della trasformazione e 2 Enti di Ricerca.
Pasquale Vito, Direttore Dipartimento DST UNISANNIO, Responsabile Scientifico del Progetto ha sottolineato che uno degli aspetti cruciali del progetto è la valorizzazione sia del prodotto che dei luoghi di produzione. Promuovendo i grani autoctoni come un elemento distintivo del patrimonio enogastronomico delle aree interne della Campania, il progetto mira anche a contribuire allo sviluppo sostenibile delle comunità locali.
Con le relazioni di Maria Chiara Di Meo, docente Controllo dei processi produzione, DST Unisannio e Jessica Raffaella Madera, ricercatrice in Genetica, DST Unisannio si è entrati nel vivo delle ricerche scientifiche che hanno interessato i grani dal punto di vista genetico e sotto il profilo molecolare chimico-nutrizionale. Da questi studi è emerso che il contenuto in fibra, in particolar modo della fibra grezza, fa dei grani storici sanniti – ed in particolare della Saragolla- un prodotto dall’elevato effetto benefico sull’uomo perché ingloba notevoli quantità di acqua, determina un aumento della motilità intestinale, riduce l’assorbimento intestinale di glucidi e lipidi e riduce i livelli di colesterolo nel sangue.
Per il progetto O.Ri. del Sannio (Organizzazione e Riposizionamento della filiera lattiero-casearia ovina dell’Appennino del Sannio) sono intervenuti: Carmine Fusco, Presidente CIA Benevento, Capofila progetto che ha sottolineato come gli allevamenti ovini della provincia di Benevento rappresentano il 34% dello scenario regionale, dislocati nelle aree collinari e montane della provincia sannita (Fortore, Titerno, Alto Tammaro e Taburno) e il Responsabile Scientifico del Progetto, Ettore Varricchio, Docente Unisannio, che nel suo intervento ha portato i risultati del progetto in termini di miglioramento delle condizioni generali di benessere degli animali e delle qualità igienico sanitaria. Da queste scaturiscono migliore qualità del latte e derivati, miglioramento della frazione nutrizionale e aumento in acidi grassi insaturi del latte e dunque un prodotto in cui si azzerano difetti di pasta e aumenta la resa casearia.
Infine il progetto “Viticoltura, Innovazione e Tecnologia per i Vini del Sannio” V.In.Te.S. con obiettivo la creazione di uno standard tecnologico di precisione sostenibile la cui innovazione e tecnologia consentono una gestione digitalmente e tecnologicamente molto avanzata dell’impresa vitivinicola anche per le aziende di dimensione medio-piccola.
Come ha spiegato Valentino Salvatore di Agrodigit srl, Capofila del progetto, obiettivo principale del progetto è stato la creazione ed il trasferimento di un ‘pacchetto‘ hardware/software a basso costo, relativo a rilievo, analisi e sistema di supporto decisionale all’interno di un ciclo di viticoltura di precisione completo.
Il Responsabile Scientifico del Progetto, Paolo Storchi, Direttore del CREA di Arezzo, ha sottolineato un altro aspetto molto importante relativo ai dati che il progetto è in grado di fornire alla singola azienda. Un elemento importante ai fini della tracciabilità perché tutti gli interventi e tutte le operazioni si possono rendere disponibili non solo fra gli agricoltori ma anche ai consumatori finali andando ad incidere sul livello qualitativo dei prodotti dei territori ad alta vocazione.
Una ricca e intensa mattina di formazione e divulgazione. I progetti specifici, Bio.Gran.Sannio, O.Ri. del Sannio e V.In.Te.S, hanno affrontato sfide uniche in questi anni di attività, dalla valorizzazione di prodotti autoctoni all’innovazione nella filiera lattiero-casearia ovina e alla creazione di uno standard tecnologico per la viticoltura.
Questi progetti rappresentano un passo significativo verso lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, evidenziando il potenziale positivo delle iniziative integrate nel contesto agricolo del territorio.